Ritenevamo
che l'arroganza e l'inefficienza di un ente pubblico potessero avere, comunque,
dei limiti, ma abbiamo dovuto constatare che così non è!
In fondo, il
fatto di essere cittadini di questo paese prima che Consulenti del Lavoro, ci
porta sempre a pensare e sperare che prima o poi il senso di responsabilità e
gli obblighi che la legge pone a noi Consulenti, abbiano lo stesso valore di
quelli che vengono posti in capo ai dirigenti di enti pubblici; ma
evidentemente anche questa valutazione non è stata confermata!
Pertanto la denuncia
querela ipotizzando il reato previsto dall'art. 340 del c.p. è stata
presentata presso la Procura della Repubblica di Roma. L'esposto è stato
depositato in modo convinto e sostanziale, ma non possiamo sperare che questo
rappresenti un successo per il nostro sistema di gestione dei rapporti
assicurativi previdenziali ed, in generale, per il nostro sistema paese.
Dobbiamo dire che non è
stato affatto complicato raccogliere sul territorio nazionale le informazioni e
le lamentele di una inadeguata e incosciente gestione del sistema informatico
dell'Inail con l'aggravante rappresentata dal fatto che, con i servizi online
dell'Inail, si interagisce, sostanzialmente e principalmente nei mesi di
gennaio e febbraio.
Il silenzio
seguito alla diffida formale del 10 febbraio scorso e il perpetuarsi dei
blocchi e delle inefficienze del sito Inail (che continuano ancora oggi
rispetto alle operazioni da concludere entro febbraio) descrive l'incapacità
dell'istituto di affrontare le attività essenziali che sono alla base
della funzione pubblica per la quale esiste l'ente assicurativo. L'ammissione,
a tutti i livelli, di inadeguatezza del sistema informatico non ha comunque
generato neanche una minima azione tesa a correggere l'andamento sbagliato e,
francamente, di gratuite scuse e inadeguate giustificazioni ne abbiamo i
cassetti pieni. Dal nostro incarico professionale nessuno si aspetta scuse, gli
errori ci vengono addebitati e siamo noi a risponderne in prima persona, adesso
e giusto che questo avvenga anche nella pubblica amministrazione con cui siamo
chiamati ad interloquire in virtù della nostra attività di Consulenti del
Lavoro. E' evidente che questa azione associativa tesa a tutelare sia la
dignità dei consulenti del lavoro che la regolarità per le aziende
assistite, segna un punto di non ritorno nell'ambito dei rapporti con gli enti
previdenziali, che speriamo sia foriero di ravvedimenti e soluzioni da parte
dei dirigenti degli istituti.
L'Ancl
c'era, c'è e ci sarà per tutelare la dignità di Consulenti del Lavoro.
Dario
Montanaro Presidente ANCL SU
fonte anclsu