Parte in salita il confronto sul rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici per il triennio 2020-2022. Al primo incontro che si è svolto al Cnel, le posizioni con Federmeccanica-Assistal sono subito apparse distanti sulla richiesta di un incremento economico dell’8% (pari a circa 153 euro lordi di aumento dei minimi), avanzata unitariamente da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm. Una richiesta considerata «insostenibile» dalle imprese, secondo cui il settore è in sostanziale recessione per la debolezza della domanda interna e la frenata dell’export.
Al tavolo si confrontano due diverse impostazioni. Per semplificare, da un lato c’è Federmeccanica che intende proseguire in linea con il Ccnl firmato a novembre del 2016 che ha spostato il baricentro sulle prestazioni di welfare contrattuale (che beneficiano di un regime fiscale agevolato a vantaggio di lavoratori e aziende), più che sulle erogazioni dirette degli incrementi salariali riconosciute a livello nazionale. Dall’altro i sindacati che puntano anche ad ottenere aumenti economici superiori rispetto all’Ipca (l'indice dei prezzi al consumo armonizzato per i Paesi membri dell'Unione europea), l’indicatore di riferimento per gli incrementi dei contratti nazionali.
Il primo incontro per il rinnovo del contratto in scadenza a fine anno è servito ad illustrare le posizioni delle parti, ma nei prossimi appuntamenti fissati per il 27 novembre e il 10 dicembre, si entrerà nel vivo del negoziato.
Sole 24 ore
Al tavolo si confrontano due diverse impostazioni. Per semplificare, da un lato c’è Federmeccanica che intende proseguire in linea con il Ccnl firmato a novembre del 2016 che ha spostato il baricentro sulle prestazioni di welfare contrattuale (che beneficiano di un regime fiscale agevolato a vantaggio di lavoratori e aziende), più che sulle erogazioni dirette degli incrementi salariali riconosciute a livello nazionale. Dall’altro i sindacati che puntano anche ad ottenere aumenti economici superiori rispetto all’Ipca (l'indice dei prezzi al consumo armonizzato per i Paesi membri dell'Unione europea), l’indicatore di riferimento per gli incrementi dei contratti nazionali.
Il primo incontro per il rinnovo del contratto in scadenza a fine anno è servito ad illustrare le posizioni delle parti, ma nei prossimi appuntamenti fissati per il 27 novembre e il 10 dicembre, si entrerà nel vivo del negoziato.
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