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mercoledì 10 giugno 2020

Gestione semplificata delle domande di cassa integrazione in deroga per aziende con numero elevato di unità produttive

L’INPS, con il messaggio n. 2328 del 4 giugno 2020,rende noto che per le aziende che devono presentare domanda di CIGD in deroga e che hanno un numero elevato di unità produttive, l’Istituto ha predisposto un diverso flusso di gestione semplificato di invio delle domande, che consente la presentazione di un numero minore di domande, unificandole in unità produttive omogenee per attività svolta e per collocazione territoriale.
Preliminarmente all’inoltro delle domande, l’azienda dovrà comunicare all’Istituto, inviando una PEC all’indirizzo dc.ammortizzatorisociali@postacert.inps.gov.it, che in relazione al decreto di concessione adottato dal Ministero del Lavoro, intende presentare una domanda semplificata in presenza di una pluralità di unità produttive. 


fonte: cdl.it

lunedì 11 maggio 2020

Covid 19: i possibili effetti penali per il datore di lavoro


Le disposizioni e le norme intervenute in materia di tutela della salute sui luoghi di lavoro in occasione della emergenza da pandemia Covid-19, pur nella natura proteiforme delle fonti, consente, ad un'attenta analisi, di rinvenire nei precetti desumibili l'affermazione di princìpi ascrivibili a quelli generali tracciati dalla legge, con particolare riferimento al Testo Unico in materia di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro. La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro con l'approfondimento del 7 maggio 2020 analizza la normativa in materia alla luce del contrasto alla diffusione del virus, sottolineando che le misure sopra delineate sono da ricomprendere tra le misure antinfortunistiche che il datore di lavoro, quale responsabile della sicurezza, ha l’obbligo di predisporre in virtù della generale disposizione di cui all’articolo 2087 del codice civile. Poiché la legge attribuisce all’imprenditore il ruolo di garante dell’incolumità fisica dei prestatori di lavoro, la mancata adozione di strumenti e misure idonei a garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro integra le fattispecie di reato contenute nel Testo Unico adottato con il D.Lgs. n. 81/2008. Pertanto, la Fondazione Studi sottolinea che la condotta del datore di lavoro che omette di adottare le misure sanitarie sopra richiamate è sanzionata penalmente, perché lo stesso è tenuto, in forza delle comuni regole di prudenza, diligenza e perizia che presiedono la sicurezza sul lavoro, a predisporre le migliori - anche “atipiche” - misure tecnicamente possibili, di tipo igienico, sanitario e antinfortunistico.

Leggi l'approfondimento 

  





Fondazioni studi cdl


lunedì 16 marzo 2020

Decreto “Cura Italia”, c’è l’ok: 25 miliardi di euro per famiglie e aziende

Tra le misure approvate: aumento di circa 1 miliardo sul Fondo sanitario e più di un miliardo per la Protezione civile. Cassa integrazione in deroga per tutti, dunque anche a chi ha solo un dipendente. Per i lavoratori autonomi 600 euro di ristoro, come una tantum. Slittamento delle scadenze fiscali di Iva e Irpef (la data era quella di oggi). E poi ancora: aiuti a famiglie e lavoratori, come la sospensione delle rata del mutuo sulla prima casa per chi non riceve lo stipendio in questi giorni.

Un decreto da 25 miliardi di euro

Il decreto mette in campo subito tutti i 25 miliardi di euro di cui si era parlato per fare fronte, sia dal punto di vista sanitario che economico, alle ripercussioni della pandemia del Covid-19 su imprese e famiglie. Ma a questo, si aggiunge un’immissione di “flussi per complessivi 350 miliardi” di euro, ha detto durante la conferenza stampa il premier Giuseppe Conte.
“Nei prossimi 20 giorni ci sarà un ulteriore decreto basato sugli sviluppi della situazione”, come ha precisato il viceministro all’Economia Laura Castelli, spiegando che alcune misure hanno ora delle scadenze, come le sospensioni fiscali per autonomi e partite Iva, che potranno subire “nuove valutazioni nei prossimi decreti”.

Misure a sostegno all’occupazione, la difesa del lavoro e del reddito

È un capitolo che vale più di 10 miliardi. Sono tutte le misure previste “affiché nessuno perda il posto di lavoro a causa del coronavirus”. La ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha dettagliato che sono previste risorse per 1,3 miliardi per il Fondo di integrazione salariale e 3,3 miliardi per la cassa integrazione in deroga che andrà a coprire anche le “con un solo dipendente”.
Gualtieri ha confermato la copertura “di tutti i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme con un assegno di 600 euro per il mese di marzo”. Per gli autonomi e i liberi professionisti, ha aggiunto Catalfo, “questo primo decreto stanzia circa 3 miliardi a tutela del periodo di inattività”. È’ anche prevista la sospensione dei contributi previdenziali, per queste categorie.

Gli aiuti per le famiglie: congedo parentale e voucher, legge 104

Il decreto introduce congedi parentali straordinari di 15 giorni da utilizzare tra mamma e papà non contemporaneamente, e sarannno pari al 50% della retribuzione. Sarà poi riconosciuto un congedo speciale non retribuito ai dipendenti con figli tra 12 e 16 anni.
In alternativa, voucher baby sitter da 600 euro (1,6 miliardi stanziati con un bonus ulteriore “speciale” per il personale sanitario) per i genitori lavoratori, dipendenti o autonomi, con figli minorenni a casa da scuola per l’emergenza. Queste misure non hanno limitazioni di età nel caso di famiglie con un disabile.
Per quel che riguarda i permessi della legge 104, per il periodo marzo-aprile saranno estesi a 12 giorni (500 milioni stanziati).

Rinvio del pagamenti dei contributi Inps per il lavoro domestico

Viene rinviato il pagamento dei contributi Inps per il lavoro domestico (le collaboratrici familiari, colf). Il pagamento dei contributi Inps in scadenza dal 23 febbraio al 31 maggio infatti potranno essere pagati dopo il 10 giugno al netto di sanzioni e interessi.

Nei prossimi due mesi vietato licenziare

Vengono congelati i licenziamenti sulla base del “giustificato motivo oggettivo” (crollo ordini, chiusura di un reparto per casi di contagio eccetera). La misura riguarda le procedure dal 23 febbraio in avanti, da quando cioè è scoppiata l’emergenza sanitaria.
Per i lavoratori in quarantena, si conferma il computo del periodo di astensione dal lavoro malattia.

Misure di supporto alle aziende

Tra le misure più economiche, sospesi i contributi per le imprese sotto ai 2 milioni di euro di fatturato. Stop alle cartelle esattoriali, ai controlli fiscali, ai contributi fino a giugno 2020 almeno.
È previsto l’ampliamento e potenziamento del fondo di garanzia per le Pmi, dotato di 1 miliardo in più, garanzie statali a sostegno della moratoria delle banche alle imprese per 1,73 miliardi di euro oltre che un sostegno fiscale alla cessione dei crediti deteriorati. Solo per micro e piccole medie imprese, arriva una clausola per fare salvi i fidi e per sospendere il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti fino al 30 settembre 2020. Quanto invece alle imprese più grandi, Cdp (Cassa depositi e prestiti) garantirà, con uno stanziamento pubblico di 500 milioni, finanziamenti per un importo fino a 10 miliardi che le banche potranno rilasciare alle imprese colpite dall’emergenza Coronavirus.
Seicento milioni di euro vanno invece al settore aereo per far fronte ai danni subiti dall’emergenza. Si autorizza anche per Alitalia “la costituzione di una nuova società interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle Finanze ovvero controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta”.

Cassa integrazione in deroga per tutti fino a nove settimane

Il governo stanzia quasi 5 miliardi per gli ammortizzatori sociali. Torna la cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori di imprese, anche quelle “micro” fino a 5 dipendenti, incluso il settore agricolo, non coperte dagli attuali ammortizzatori sociali: il sussidio assicurerà fino a nove settimane di integrazione salariale. Si rafforza anche il fondo di integrazione salariale (il Fis), un altro strumento di sostegno al reddito in caso di cessazione o sospensione dell’attività lavorativa.
Un’altra novità riguarda la cassa integrazione ordinaria: viene introdotta la causale “emergenza Covid-192, per assicurare la semplificazione delle procedure d’accesso.

Potenziamento di medici e veterinari

Per rafforzare i controlli anti-virus in porti e aeroporti, arriva più personale al ministero della Salute. Uno stanziamento ad hoc consente al ministero di assumere 40 medici, 18 veterinari e 29 tecnici per “potenziare le attività di vigilanza, di controllo igienico-sanitario e profilassi svolte presso i principali porti e aeroporti”. Per il personale medico previsto un pagamento maggiorato dello straordinario.
Viene incrementato il personale medico e infermieristico militare per 320 unità, di cui 120 medici e 200 infermieri, attraverso l’arruolamento straordinario e temporaneo, con una ferma eccezionale della durata di un anno.

600 milioni per gli enti locali

Per affrontare l’emergenza, il governo ha deciso di liberare 600 milioni di euro di risorse per gli enti locali, con molte misure a partire dalla possibilità, limitata al 2020, di utilizzare gli avanzi di bilancio per finanziare spese correnti connesse all’epidemia. Si potranno usare integralmente, si legge nel decreto, anche i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni.
Per le Regioni, poi, è prevista la sospensione dei mutui per il 2020 e la possibilità di utilizzare i risparmi per il rilancio dell’economia e per il sostegno alle aziende.
Sospesi anche i pagamenti delle quote capitale in scadenza quest’anno per i Comuni, che potranno usare le risorse, circa 276 milioni, per fronteggiare l’emergenza. Previsto anche un fondo di 80 milioni per la sanificazione e la disinfezione degli uffici, degli ambienti e dei mezzi pubblici per Comuni, Province e città metropolitane, che potranno anche pagare gli straordinari alla polizia municipale senza tetti di spesa. 
fonte: QuiFinanza

lunedì 9 marzo 2020

Covid-19, Cig in deroga per tutte le imprese del Paese

 Estendere a tutto il territorio nazionale i provvedimenti a sostegno del mercato del lavoro, come la cassa integrazione in deroga, a seguito dell’ampliamento, a tutte le zone del Paese, delle limitazioni all’esercizio di numerose tipologie di attività lavorative.
È la richiesta avanzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, per sollecitare interventi urgenti a favore di imprese, lavoratori e professionisti che in questo momento si trovano in condizioni di estrema difficoltà a causa del diffondersi dell’epidemia da Coronavirus e delle conseguenti misure che il Governo ha dovuto adottare per il contenimento della stessa. Nella lettera inviata ieri al Dicastero di via Veneto la Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine, Marina Calderone, ha sottolineato la necessità di individuare procedure attuative semplificate per gli interventi da porre in essere, che tengano conto della ridotta mobilità delle persone e che possano essere attuati con tempistiche celeri. In questi giorni i Consulenti del Lavoro sono testimoni dei disagi che stanno affrontando i cittadini che vivono e lavorano nelle Regioni e nei Comuni individuati dai provvedimenti emanati dall’Esecutivo, da ultimo il DPCM 8 marzo 2020. “I nostri colleghi che operano in quelle zone sono sottoposti a misure di isolamento che si riverberano direttamente sull’operatività dei loro studi professionali”, ha sottolineato la Presidente. Per questo motivo, la Categoria continuerà ad adoperarsi per non far mancare alle aziende e ai lavoratori assistiti le informazioni e il supporto necessario. Ma tutti gli sforzi fatti finora – ha aggiunto – “non sortiranno grandi effetti se non saranno adeguatamente sostenuti da un insieme di misure atte ad alleviare i disagi attuali e a sostenere l’economia dei territori, oggi così duramente compromessa”. 
fonte: cdl

martedì 28 gennaio 2020

Bonus assunzioni 2020

Nel 2020 si chiarisce e si consolida il quadro degli sconti contributivi per imprese e professionisti che assumono nuovo personale.
Il ventaglio delle opportunità quest’anno è composto da agevolazioni vecchie, mai divenute operative e sbloccate dalla legge di Bilancio 2020, e da nuovi sgravi, ai quali si aggiungono gli incentivi strutturali, che si rinnovano automaticamente ogni anno.
Giovani
Per incentivare l’occupazione giovanile:
- è stato prorogato lo sgravio contributivo triennale del 50% per l’assunzione stabile di under 35 al primo impiego, con un sostegno rafforzato per chi assume nelle regioni del Sud Italia;
- si è sbloccata l'operatività degli incentivi per l’assunzione dei laureati eccellenti o dottori di ricerca;
- è stato introdotto uno sgravio totale biennale sulla contribuzione dovuta per chi decide di avviare una attività autonoma nel settore agricolo.
Apprendistato
Per incentivare l’utilizzo del contratto di apprendistato:
- per l’apprendistato di primo livello è stato introdotto, limitatamente al 2020, l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali per i contratti di apprendistato stipulati da datori di lavoro con meno di 9 addetti;
- per l’apprendistato professionalizzante è applicabile lo sgravio del 50% dei contributi dovuti per 12 mesi in caso di prosecuzione a tempo indeterminato del rapporto di apprendistato;
- è operativa la decontribuzione totale per i datori di lavoro privati che assumono, con contratto stabile, studenti apprendisti.
Altri sconti contributivi
Vengono confermati gli incentivi per l’assunzione di:
- disoccupati beneficiari del reddito di cittadinanza;
- donne e over 50;
- lavoratori in Cassa integrazione;
- detenuti e internati;
- lavoratori disabili;
- lavoratori in sostituzione di lavoratrici o lavoratori in congedo di maternità/paternità. 

fonte: ipsoa

sabato 25 gennaio 2020

Reddito di cittadinanza: modalità' di attuazione dei Progetti utili alla collettività'

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 8 gennaio 2020 n. 5 il Decreto del 22 ottobre 2019, con il quale definisce forme, caratteristiche e modalità di attuazione dei progetti utili alla collettività (PUC) destinati ai beneficiari del reddito di cittadinanza.
Il provvedimento prevede che i beneficiari del reddito di cittadinanza devono rendersi disponibili alla partecipazione ai progetti utili alla collettività, presso il Comune di residenza, compatibilmente con lo svolgimento di altre attività e per un impegno tra le 8 ore settimanali e fino ad un massimo di 16 ore settimanali. Inoltre sono individuati i casi di esclusione dall’obbligo e il numero minimo di ore che il beneficiario del sussidio è tenuto a garantire ai comuni, compatibilmente con l’attività di lavoro eventualmente svolta. 

 Link 
fonte cdl