Entro i 18
mesi si può ancora scegliere tra lavoro e residenza
Roma 27 aprile 2017 - L’agevolazione prima casa resta
valida anche quando l’acquirente non rispetta il requisito dichiarato di
svolgere l’attività lavorativa nel comune di ubicazione dell’immobile, ma ha
ancora tempo per trasferire la residenza nello stesso comune, a patto che si
impegni per iscritto a farlo entro 18 mesi dall’acquisto.
Il quesito oggetto dell’interpello - In
particolare, la risoluzione risponde a un caso specifico in cui il compratore
aveva goduto dell’imposta di registro ridotta, dichiarando nell’atto di
acquisto di svolgere la sua attività prevalente nel comune in cui si trovava
l’immobile. Tuttavia, per sopraggiunte cause lavorative, tale condizione non si
era poi avverata. L’Agenzia chiarisce che l’acquirente può ugualmente mantenere
l’agevolazione prima casa se dichiara di impegnarsi a trasferire, entro 18 mesi
dall’acquisto, la residenza nello stesso comune dell’immobile. Ciò naturalmente
a condizione che i 18 mesi non siano ancora trascorsi.
Per conservare il beneficio prima casa basta tornare
dal notaio - La dichiarazione di impegno deve essere resa con le
stesse formalità giuridiche dell’atto originario e va registrata allo stesso
ufficio in cui quest’ultimo è stato registrato. La rettifica del requisito
prima casa può sopraggiungere anche quando la registrazione dell’atto di
acquisto è già avvenuta, sempre che l’Agenzia delle Entrate non abbia già
disconosciuto il beneficio con un avviso di liquidazione per mancanza del
presupposto dello svolgimento dell’attività lavorativa nel comune in cui è sito
l’immobile acquistato.